Le iscrizioni del Cinquecento

 

La seconda metà del XV sec. e il XVI secolo furono per Ascoli Piceno un’età gloriosa per la straordinaria fioritura artistica: sono di questo periodo gli edifici più importanti della città (facciata della Cattedrale, palazzo Malaspina, la loggia dei Mercanti, palazzo Roverella e la definitiva sistemazione della Piazza del Popolo) e le opere più significative di pittori famosi quali il Crivelli, l’Alemanno e Cola dell’Amatrice. Tale sviluppo è conseguenza di due momenti importanti della civiltà e della cultura nazionale e cittadina. Da una parte in Europa e particolarmente in Italia si assiste con l’Umanesimo e il Rinascimento alla creazione di un nuovo senso di bellezza ispirato all’arte classica. Dall’altro, la città vive un periodo di libertà e d’indipendenza con la concessione, ottenuta nel 1482 da Papa Sisto IV, della “libertà ecclesiastica”, ovvero un periodo (1482-1502) durante il quale ad Ascoli fu concessa dal pontefice l’autonomia politica e amministrativa.  Accanto ad un risveglio culturale si ha anche uno sviluppo industriale e commerciale, soprattutto per merito della lavorazione della lana che ha favorito un benessere economico per tutta la città.

 

In questo periodo si diffonde ad Ascoli l’uso di incidere, sugli architravi delle porte e delle finestre delle case, delle iscrizioni: i proprietari concludono il rinnovamento edilizio delle proprie abitazioni fissando sulla pietra di travertino un proverbio, una frase ironica o di saggezza. Un buon numero di iscrizioni riportano il nome e il cognome del proprietario del tempo, quasi ad evidenziare quel concetto della dignità e della potenza creatrice dell’individuo, che è uno dei motivi fondamentali della filosofia rinascimentale: [… ] l’uomo è un microcosmo, libero ed artefice costruttore di sé stesso. Alcune iscrizioni riecheggiano la sapienza e la morale spicciola del tempo, modi di dire [… ] altre illustrano momenti lieti e tristi della storia cittadina, tentativo estremo di riaffermare sulla pietra la propria fiducia nell’uomo e nella pace. La presenza sulle architravi di motivi ispirati alle Sacre Scritture è testimonianza della religiosità popolare del tempo e del fatto che l’umanesimo rinascimentale non si contrappone al cristianesimo.

Tutte le iscrizioni, ad eccezione di pochissime, sono del XVI secolo. La diffusione delle iscrizioni sulle case ascolane del Cinquecento costituisce infatti un momento espressivo dell’Umanesimo ascoltano, un elemento decorativo di quella “città ideale” da molti concepita come specchio e misura dell’uomo. [… ] Tutte le iscrizioni hanno l’obiettivo di insegnare e persuadere.

 


BIBLIOGRAFIA

Adattato da: S. Castelli, Le iscrizioni sulle case ascolane del Cinquecento, Centro Studi Stabiliani, Ascoli Piceno, 1975

 

 

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